Il Mistero delle scacchiere nelle chiese: da Milano, Crema, Lucca ad Otranto. Gli scacchi Enochiani

//Il Mistero delle scacchiere nelle chiese: da Milano, Crema, Lucca ad Otranto. Gli scacchi Enochiani

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Susanna Basile – Psicologa e studiosa di filosofia esoterica-

La Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, rappresenta la principale espressione del romanico lombardo, e da quasi 900 anni racchiude un enigma affascinante. Infatti nella Basilica ci sono ben quattro “scacchiere”. Due scacchiere sono visibili esternamente sulla facciata della Basilica, e le altre due, all’interno della stessa. Nella foto da sinistra e destra rispettivamente: La prima è una scacchiera 7×7 (49 caselle bianche e rosse). La seconda è una scacchiera 8×8, molto più grande della prima, pure questa ruotata di 45°. In chiesa poi, entrando dal portale di sinistra, la terza e la quarta scacchiera, si trovano in un unico punto: diverse per dimensione (7×7 e 5×5), entrambe sistemate a rombo. Sono una sotto l’altra e si toccano per uno spigolo. Si trovano ad un paio di metri dall’ingresso, subito sotto il grande arco in mattoni.

Figura 1 Scacchiere Basilica S. Ambrogio a Milano

Perché ci sono queste scacchiere? Che significato possono all’interno della Basilica? Cosa rappresenta la scacchiera, come simbolismo? Per quanto riguarda la colorazione, (bianco e rosso) si potrebbe associare alle colonne del tempio che secondo il Wirth “Delle due colonne, una è rossa (J.˙.) e l’altra è bianca (B.˙.). Sono le colonne d’Ercole che segnano i limiti oltre i quali muore lo spirito umano; anche i colori delle colonne hanno una valenza simbolica, il bianco corrisponde al sole e quindi ha una valenza attiva (B.˙.), mentre il rosso ha una corrispondenza lunare e quindi passiva (J.˙.). Altra singolarità riguarda il mosaico absidale dove alle spalle di un “Redentore in trono benedicente fra i santi Gervasio e Protasio” si ritrova una scacchiera trasversale in bianco e nero. Secondo il libro “Il Segreto della Scacchiera. Un simbolo antichissimo, retaggio del primo grande culto della civiltà umana” di Giancarlo Maria Longhi, il “rosso” è il colore della Dea che rimanda al sangue. Essendo il colore dell’eterno ciclo di vita riguarda la Grande Dea Madre. Il bianco rappresenta il Dio Toro. Il Dio della fertilità e del seme.
Quindi l’alternanza tra bianco e rosso potrebbe rappresentare le due divinità del mondo antico, la forma quadrata la geometria la simmetricità e l’alternanza. La trasformazione poi dal rosso al nero è stata effettuata per occultare “l’opera”. La scacchiera quindi rappresenta la sacra unione tra la Dea Madre e il Dio Toro in un’alternanza di caselle bianche e rosse come scoperto dall’autore Longhi, anche in un ipogeo datato circa 5000 a.C. in Sardegna.
Per associare il periodo tra ottocento e novecento d.C. periodo romanico- gotico, osserviamo un’altra chiesa dove l’architrave frontale porta ancora una volta una scacchiera insieme ad altri simboli. Si trova a Bagni di Lucca: la sacralità ci ricorda la dualità Dea/Dio e trasposta nella più gnostico/giudaico/cristiana, la dualità bene/male, luce/tenebra.

Figura 2 Scacchiere Chiese di Crema, Lucca, Otranto

Anche il Duomo di Crema sulla facciata ha scolpito una scacchiera e un Albero della Conoscenza. Potrebbe essere quindi un retaggio simbolico che possa riguardare una tradizione da conservare e tramandare risalente a prima della dominazione religiosa giudaico/cristiana e poi tramandata in maniera gnostica, tramite i Templari, gli Arabi, con scorrazzate Normanne? D’altronde il beauceant, lo stendardo templare non è forse: bianco, rosso e nero?
Nessuno finora è mai riuscito a scoprire con certezza il loro reale significato. E se l’origine indiana degli scacchi sviluppata nell’articolo precedente, ci facesse riflettere che esistevano altri tipi di scacchi come gli “scacchi enochiani” che avevano bisogno di quattro scacchiere per essere giocati. Gli “scacchi enochiani” sono un sistema di divinazione, che per la prima volta tratta una tardiva elaborazione apocrifa del sistema enochiano, come “metodo” di “trasmutazione interiore”, esercitando la sua azione sul piano della realtà oggettiva, nel quale il progresso interiore costituisce la conseguenza e il riflesso. Non entriamo nel merito di questioni cosiddette “magiche”, quello che ci interessa in questo contesto è capire come molti segreti restano tali, perché attorno alle scoperte che si potrebbero fare ci sono una serie di pregiudizi, che ci mettono nella condizione di non esaminare ciò che è stato scoperto e che potrebbe essere utile al bene e al progresso dell’umanità. Le quattro Scacchiere, dicevamo corrispondono ognuna a uno dei Quattro Elementi. Il numero delle caselle di ogni Scacchiera è di 64, ciascuna corrisponde al complesso dei 64 quadrati serventi di ogni Elemento come sono raffigurati nelle Tavole Elementali enochiane (dette anche Torri di Guardia).

Figura 3 Scacchiere Enochiane

In ciascuna Tavola, i quadrati serventi sono quelli costituenti i due rettangoli da otto quadrati ciascuno che si trovano sotto alle braccia delle quattro Croci Sephirotiche; in ciascuno dei 64 quadrati è contenuta una lettera enochiana che corrisponde al nome di uno spirito elementale. Ognuna delle quattro Tavole Elementali si può suddividere in quadranti subelementali, influenzate da un elemento diverso, poiché ogni spirito elementale è singolarmente influenzato da differenti fattori legati all’Astrologia, alla Geomanzia, ai Tarocchi e all’alfabeto ebraico. Ogni casella di ogni Scacchiera appare divisa in quattro secondo le due diagonali: dovrebbe essere visualizzata come una piramide, i cui lati sono dipinti coi colori corrispondenti alla natura dell’influenza rappresentata. Sulle rare Scacchiere da studio viene raffigurato in ogni casella, al sommo della piramide, un piccolo quadrato bianco contenente la lettera corrispondente allo spirito che vi abita, e sulle pareti colorate i relativi simboli planetari, qabbalistici e via dicendo. Secondo i divinatori, nei momenti cruciali del gioco i quattro angoli delle Scacchiere fiammeggiano di luce bianca. Se ci pensate un attimo siamo ritornati alla scacchiera del Vastu Purusa Mandala (sempre dell’articolo precedente) dove ogni dio-Indù nella sua manifestazione, abita il suo spazio ampiamente e comodamente accolto come nel nostro tempio interiore ed esteriore. In questo modo le scacchiere della chiesa romanica di S. Ambrogio, si dice utilizzato come tempio templare, servivano per definire un luogo dove la divinazione veniva utilizzata attraverso l’uso degli scacchi che rappresentavano simbolicamente l’essere umano in tutte le sue estrinsecazioni. Questo sarà infatti il tema del prossimo articolo.

Bibliografia
Giancarlo Maria Longhi “Il Segreto della Scacchiera. Un simbolo antichissimo, retaggio del primo grande culto della civiltà umana” Cerchio della Luna edizioni, 2018
Daniele Mansuino, “Il gioco degli scacchi enochiani” Mente corpo e spirito Kindle store
Oswald Wirth: “La Massoneria resa comprensibile ai suoi adepti: I l’Apprendista”; ed. Atanor, Roma, 1990