La Gran Maestranza

/La Gran Maestranza

Fr∴ Vincenzo Milone dal 28 Giugno 1986 al 30 Aprile 1999

Fr∴ Tommaso Palumbo dal 1 Maggio 1999 al 5 Dicembre 1999

Fr∴ Luciano Grauso dal 6 Dicembre 1999 al 11 Dicembre 2010

Fr∴ Luigi Bastiani dal 12 Dicembre 2010 al 13 Dicembre 2014

Fr∴  S. D.  dal 1 Febbraio 2014 al 10 Dicembre 2016

Fr∴  Alessandro Noto  dal 16 Dicembre 2016

Allocuzione del Gran Maestro alla Grande Assemblea Nazionale del 17 Giugno 2017

Benvenuti e bentrovati!

Siamo felici di vedere il nostro Tempio ricco di Sorelle e Fratelli e siamo grati ed onorati della presenza di autorevoli e prestigiosi Ospiti, rappresentanti diverse Obbedienze e Culture a Noi vicine, con i quali condividiamo un comune percorso.

Fratelli, il 24 giugno di quest’anno, la Massoneria, detta Moderna, celebra i 300 anni della sua costituzione. Oltre dieci generazioni di Lavori massonici svolti nella continuità del solco tracciato dalla Tradizione che affonda le sue radici in tempi ben più remoti.

Un lavoro incessante fondato sulla cultura e sulla costante ricerca del fil rouge che unisce il passato al presente per costruire un futuro in cui restino vive la memoria e l’antica tradizione.

Fratelli, noi diamo un profondo significato alla parola Tradizione, del tramandare da bocca ad orecchio, rigenerando e vivificando le sacre e remote radici, che sono considerate tesoro e patrimonio…

Le Tradizioni di un popolo, di uno stato, di una nazione, e così via, dovrebbero essere trasferite, tramandate di generazione in generazione mantenendole vive.

Persino in natura, la radice ha anche funzione di produzione di ormoni che segnano il forte legame tra lo sviluppo della radice stessa e quello dei germogli.

I germogli rappresentano il Progresso che è intimamente unito alla Tradizione.

Vi è una parola usata spesso nella nostra lingua ma che in ebraico, rappresenta bene questa connessione fra tradizione e progresso: “kadima”, che vuol dire avanti! E, noi, vedremo che kadima ha la stessa radice di kodem che significa “prima”, e kedem che equivale ad “antichità”. Per progredire, per compiere i giusti passi in avanti, bisogna conoscere le proprie radici; conservarne la memoria, fatto che le rende vive; e sentirne il ricordo ovvero custodirle ognuno nei propri cuori quale patrimonio personale ed allo stesso tempo universale.

Nella nostra ritualità abbiamo la consuetudine di chiudere i Lavori con una Catena di Unione dove viene “trasmessa” la Parola, da bocca ad orecchio sino a riconsegnarla “giusta e perfetta” a colui che inizialmente l’ha comunicata.

Nell’atto del tramandare la parola che si è ascoltata, custodita in memoria, ricordata e riconsegnata, vi è celato il simbolo della Tradizione che avanza e progredisce. Arricchita, vivificata e rigenerata dall’esperienza del cammino percorso.

Memoria e Ricordo sono aspetti essenziali di questo processo evolutivo. Senza di essi la catena sarebbe interrotta e la parola, simbolo della Tradizione che avanza, non giungerebbe a destino… come se si volesse salire su una scala interrotta…ecco che senza memoria e ricordo il progresso cede il passo al regresso!

Ed è senza dubbio un degenerante regresso quello cui assistiamo apprendendo notizie, da più parti del globo, poco rassicuranti sui passi che l’uomo sta compiendo, dalle guerre fratricide ad una generale perdita di valori.

L’uomo sta dimenticando, sta cancellando dalla memoria le sue origini e sembra neanche più chiedersi: da dove vengo, dove sono e dove sto andando?

Noi, Iniziati, abbiamo il dovere di mantenere sempre accesa la fiamma imperitura della speranza e rimboccarci le maniche: del resto Fratelli, da tre secoli apriamo i nostri massonici lavori per il Bene ed il Progresso della Patria e dell’Umanità, le Colonne dei nostri Augusti Templi sono state e sono ornate da illustri Uomini che per la loro scienza sono definiti fari per l’umanità…e noi non possiamo non ricordare, non possiamo non avere memoria…non possiamo non avere memoria della nostra iniziazione, dei nostri giuramenti, delle nostre dichiarate intenzioni e volontà. Il lavoro di continua costruzione di una società migliore comincia nelle Obbedienze, nelle Logge e, prima di ogni cosa, nei rapporti tra i Fratelli. Le incomprensioni, i dissidi, e quant’altro tenda a minare le fraterne promesse vanno superati con la memoria, ricordando chi si ha di fronte…che sarà pur sempre un fratello appartenente all’umanità!

Restiamo attoniti, quando apprendiamo che grandi e piccole Obbedienze nazionali espellono, denunciano, bruciano tra le colonne altri fratelli con cui hanno condiviso anni, decenni di comune percorso, con cui si sono consumati calorosi abbracci! Ciò significa che anche tra noi, e forse da tempo, ci si affida poco al cuore che custodisce gli unici valori ed i grandi ideali per i quali ci riuniamo nei ns Augusti Templi.

Non dobbiamo preoccuparci di riunire le Obbedienze ma gli Uomini!

L’Armonia nei rapporti, il superamento dei fraintendimenti, l’applicazione della fraterna tolleranza e l’antica unica radice, da cui ancora oggi riceviamo linfa vitale, devono essere scolpiti nella nostra memoria e tenuti al caldo nei nostri cuori!

Ogni Obbedienza, Comunione, Ordine rappresenta un ramo di quell’albero sacro che è la Massoneria Universale. E se si ha contezza del solo ramo che si rappresenta non si potrà giungere alla consapevolezza della straordinaria forza dell’intero Istituto Massonico Universale. Noi siamo ri-uniti nell’unico progetto di costruzione dell’Unico Tempio.

Buon Lavoro!

Il Gran Maestro
Alessandro Noto